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Storia

Il disegno finale nasce dallo studio di vari prototipi creati in materiali diversi e studiati in immersione. Dalle esperienze maturate è nata 'SCUBALAMP'.
Il primo prototipo (2003) nasceva interamente in plastica, con "o-ring" e silicone. Non era stabile, la pressione deformava la struttura e l'O ring non riusciva a tenere l'acqua fuori per un tempo sufficiente, inoltre molte delle guarnizioni erano in silicone che, con la deformazione, si staccava e lasciava penetrare l'acqua.

Il disegno era stato preso da un progetto free online.
Di questo esemplare sono stati creati due diversi prototipi ma entrambi, seppur ancora funzionanti e operativi, sono stati accantonati per un ulteriore evoluzione (2004).
Si è deciso quindi di passare al metallo, ma la seconda lampada è risultata pesante, e per riuscire ad ottenere una tenuta stagna per mezzo delle giunzioni filettate e degli "O" ring, si è giunti ad un prototipo costosissimo e non del tutto efficiente. Anche questo prototipo, unico esemplare, è finito nel cassetto (2004).

Infine, costruita con il metodo più semplice che si possa immaginare, si è arrivati al disegno finale. Cassa in alluminio e acciaio inox AISI316 (garantito 30 anni in acqua di mare), guarnizioni in gomma,  interruttore magnetico e vetro in plexyglass da 0,5 cm (o cristallo per la HID). Costruito il primo prototipo nel 2004, é stata provata in ogni condizione, acque fredde, acque calde, in mare e lago. E' stata portata a -115mt. E' stata impiegata anche nel corso di videoriprese con successo.

Per sottoporla ad ulteriori tests è stata appositamente allagata ed ha continuato a funzionare, ma si è andati oltre: e' stata accesa ed è stata lasciata appositamente chiusa in una piccola valigia. Non si sono verificati grossi problemi, la lampada, per costituzione di parti, è sicura anche in quel frangente, e lascia sfogare la temperatura e la pressione in eccesso, senza diventare pericolosa. Inoltre il calore ha causato danni limitatissimi: le guarnizioni si sono sciolte, il vetro si è ingiallito ed il relée si è sciolto anch'esso. La riparazione è avvenuta in 5' e con pochi euro di spesa.

Bella, economina e sicura. Nel 2007 ne è stato depositato il brevetto ed è iniziata la diffusione del progetto nel web.

Professionisti della subacquea tecnica ne hanno subito apprezzato la robustezza, l'affidabilità e l'economicità.
Possiamo smettere di pregare che le batterie non muoiano, le batterie previste per la scubalamp sono al piombo: nessun effetto memoria, autoscarica bassissima, pressoché nulla, ricarica facilissima e senza vincoli di tempo. Dureranno anni e quando dovrete cambiarle spenderete cifre ridicole!
Inoltre, vi è mai capitato di avere la torcia scarica e di dover rinunciare ad un'immersione perché non c'é tempo sufficiente a ricaricare le batterie?
Con scubalamp basta dare una 'ricarica veloce' per un paio d'ore, e sarà pronta per un'immersione.

Gli ultimi studi hanno portato alla realizzazione della versione a LED. Si tratta di una lampada innovativa che impiega faretti powerled di ultima generazione. Il risultato è un bassissimo consumo per una superiore emissione luminosa, con emissione termica pressoché nulla. Il costo del bulbo è di pochissimo superiore a quello standard, parliamo di 5-7 euro.

Il paradosso è stato quindi raggiunto: la versione prodotta con la nuova tecnologia, consuma meno (10W) della versione da 50W alogena, e produce anche minor calore. L'impiego di particolari aperture del fascio luminoso ne accentua inoltre la resa.

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